#Evacuation from Tunisi – 16 giugno – Serata online di solidarietà per migranti bloccat* in Nord Africa

Mentre l’Europa mostra i propri sforzi nel ricollocamento de* rifugiat* ucrain*, centinaia di persone in fuga da guerre e persecuzioni sono immobilizzate e clandestinizzate a Tunisi dalle politiche di esternalizzazione delle frontiere europee. Da quattro mesi vivono per strada: hanno urgente bisogno di istruzione e cure mediche e stanno protestando per chiedere il ricollocamento in un Paese sicuro.
(Qui trovate ulteriori info https://www.meltingpot.org/…/agenzia-di-non-viaggio-in…/ )
Si tratta dell’ulteriore evoluzione di un processo per cui da anni la permanenza forzata in Tunisia, in particolare per chi è razzializzat*, è divenuta un vero inferno. Anche perché l’intervento umanitario si dimostra inadeguato, se non addirittura complice nel fragilizzare le vite di chi sta cercando di soprav.vivere e difendersi.
(Per approfondire https://www.lasciatecientrare.it/medenine-condizioni…/
https://espresso.repubblica.it/…/tunisia_strupri…/)

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bell hooks @ sanberillo

Riceviamo e pubblichiamo…

Da qualche giorno, i muri di san berillo sono ricoperti di frasi. Passi di libri sono usciti dai volumi e dalle biblioteche e hanno raggiunto gli occhi di tutt* i.le passanti e abitanti. Si tratta di stralci di saggi di bell hooks, scrittrice e attivista afroamericana che ha fatto della sua vita una lotta quotidiana contro il razzismo, il sessismo e il capitalismo. bell hooks ci ha insegnato che il femminismo è per tutt*, ma non può essere un vuoto discorso scollegato dalle pratiche di lotta reali contro imperialismi, elitarismi di classe e razzismi. E in questo quartiere, queste forme di potere si esplicano più che mai, unite anche alla congiuntura specifica data dai processi di speculazione urbana. Le parole di bell hooks in questo luogo ci ricordano che, nello stare a san berillo, bisogna stare attent* alle contraddizioni che si ri.producono. Perché anche quando si crede di esser un’alternativa allo sfruttamento, spesso ne si è semplicemente parte integrante. Continue reading “bell hooks @ sanberillo”

Cena benefit per un compagno migrante in carcere

Ripreso da Officina Rebelde:

“Il regime delle frontiere agisce con il suo potere criminalizzante in molteplici direzioni. I Centri di Permanenza e Rimpatrio (CPR) sono i più noti alla maggioranza, ma sono molti i modi che l’Europa ha inventato per punire chi sfida le violenze fisiche in Tunisia e in Libia, affronta il rischio di affogare nel mare Mediterraneo, buca le frontiere e arriva qui, nel continente di libertà e democrazia, culla dei diritti, come l’Unione Europea si presenta da decenni al mondo (post)coloniale.

Di queste forme di aggressione razzista ancora più sotterranee vogliamo parlare, raccontando le storie di chi è accusat* di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di scafismo, di chi, una volta reclus* in carcere, rischia di essere direttamente deportat* una volta uscito/a.
Le persone migranti in carcere subiscono una condizione di ulteriore isolamento, spesso senza le risorse economiche e sociali per rendere la reclusione meno violenta, vivono una specifica costante negazione dei diritti: una volta scontata la “pena”, spesso ne subiscono un’altra perché sono impossibilitate a rinnovare i propri permessi di soggiorno.
Di tutto questo vogliamo parlare in questa serata, anche perché un compagno di Officina Rebelde si trova in questa difficile situazione.

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Dear tourists..

Dalle strade di San Berillo, un messaggio contro la turistificazione del quartiere.

Dear tourists walking around in this neighbourhood, these little streets are beautiful, aren’t they? The street art, the house of Goliarda Sapienza, the convivial atmosphere, the smiling beauties. 

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Nuovo sgombero in Piazza della Repubblica

Ripreso da Sorcio Rosso:
“E dopo il rogo del mese scorso, ora chi vive in Piazza della Repubblica è stato nuovamente privato delle proprie cose e di un posto dove stare. Ecco lo sgombero “del decoro”: un risveglio violento e tanta polizia che fa fuori i beni di chi ha la strada come casa.
Ovviamente, nessuna proposta di alloggio alternativo da parte dei servizi pubblici. Quando il giornalista dei Siciliani pone questa “scomoda” riflessione, gli si chiede di interrompere la diretta.
La spiegazione che gli viene poi fornita, che i posti della Croce Rossa sono pieni perché stanno già accogliendo persone in fuga dall’Ucraina, non è accettabile. Rigettiamo ogni logica di prioritarizzazione e razzializzazione di quali dovrebbero essere le emergenze. Per altro, proprio quando l’emergenza oggi l’ha creata l’autorità pubblica, lasciando senza un riparo donne e uomini davanti a giorni di freddo e pioggia.
Ci vogliono dormitori in centro città. E ci vogliono anche forme abitative autogestite in tutta la città. Non lasciamo che Catania espella dal suo centro chi non può permettersi un affitto e coloro a cui un affitto, per motivi di razzismo, non sarà comunque mai concesso.

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Cosa succede in città? Cantieri e telecamere a San Berillo

Nelle ultime settimane, l’aggressione speculativa sul quartiere di San Berillo ha subito una decisa accelerata. Complici i bonus governativi, che permettono di risistemare facciate e appartamenti con sgravi fiscali immensi anche per chi queste ristrutturazioni dovrebbe pagarle, e l’avvicinarsi della stagione turistica, via San Giuliano e via di Prima si stanno riempiendo di cantieri. Parallelamente, vi è la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio Comunale con tema “riqualificazione Corso dei Martiri, Corso Sicilia e di tutte le aree interessate dai progetti di recupero urbanistico della città alla luce del redigendo Piano regolatore” in cui sappiamo che gli edifici abbattibili in San Berillo passeranno dagli attuali 2 a 41.

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Il quartiere dell* bambin*

ripreso da Sorcio Rosso
Oggi abbiamo fatto una passeggiata per osservare assieme cosa sta succedendo al quartiere in queste settimane.
Telecamere, sventramenti, alberghi in costruzione, rifacimento di facciate, annunci di vendita che si moltiplicano.
I e le bambine hanno trovato il quartiere più brutto e rumoroso, a causa di tutti i lavori in corso che assediano sia via San Giuliano che via Di Prima. Si sono chiesti/e chi è che vuole sorvegliarli/le ogni giorno e perché. Si chiedono a cosa serva un albergo e cosa ne sarà del posto in cui stanno crescendo.
Noi rilanciamo le loro domande alla città e ci aspettiamo che in tant* si sentano coinvolt* da quanto sta succedendo a San Berillo. Il processo di speculazione sul quartiere procede spedito, noi che facciamo?